Ondjango na cultura angolana, perspectivas liturgico pastorais

1225 palavras 5 páginas
CANÁRIO, Virgílio Joaquim Mat. 9373 96000 Liturgia Comparata Prof. Stefano Parenti Roma 17.12.2012

LA «PAX» NEL MESSALE ROMANO PER LE DIOCESI DELLO ZAIRE

Introduzione

L’augurio di Pace, reintrodotto nella liturgia attuale dal Vaticano II, sembra essere un costume liturgico già presente nelle prime comunità, come testimognia il NT ( 1 Co 16,20; 2 Co 13,12; 1 Th 5,26; Rm 16,16; 1 Pt 5, 14). Per molti, il senso di questo gesto sarebbe quello di segnare un sigillo di riconciliazione «verticale» riferito in Mt 5,23. Già abbiamo visto che nello sviluppo delle famiglie liturgiche, questo rito non ha avuto la stessa collocazione nelle differenti tradizioni, sia in occidente, sia in oriente[1]. Per esempio se nella Liturgia Bizantina, era collocato prima del credo, in quella Romana era collocato dopo la frazione del pane. Essendo il « Rito Zairese», l’unico nato e fatto crescere dalla riforma liturgica del Vaticano II e, essendo stato battezzato «romano»[2], vogliamo, in questo piccolo elaborato capire la sua collocazione e le motivazioni che hanno spinto la Chiesa particolare del Congo, soprattutto i suoi esperti a fare tale scelta. Ecco il senso della nostra ricerca.

1. Piccolo storiale del MRDZ

L’elaborazione del progetto del messale va dal 1969 al 1985; l’inizio si fissa otto mesi dopo la promulgazione del Missale Romanum il 03 aprile 1969 dal papa Paolo VI, quando il consiglio permanente dei vescovi dello Zaire nomina la commissione episcopale per l’evangelizzazione per svolgere un studio circa l’elaborazione di un rito della messa adatto al genio religioso dei popoli di quella Chiesa particolare. In questa commissione è stato affidato alla sottocommissione per la liturgia di stabilire uno schema e la struttura dogmatica

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